martedì 5 novembre 2013

Una mezza idea...

SELEZIONE DI PIETRE "INVERNALI"

Ma tu ce l'hai un'idea?
un'idea, dai...
quelle che c'erano una volta,
che uno si svegliava una mattina
e si accendeva la lampadina.
non ce l'hai un'idea?
Ma sì che ce l'hai,
dammela, dai,
la vendiamo alla Rai!
la facciamo fruttare!
un'idea anche elementare...
dai, un'idea originale,
non di quelle che trovi sul giornale!
o te le dà il partito...
non perché la ascolti
da uno in televisione,
non perché la senti in una canzone.
un'idea tua,
pensata da te, artigianale
come non si fa più.
sei uno che pensa anche al cesso,
tirala fuori adesso!
è il momento, ci son tante occasioni;
ho un amico che scrive canzoni:
facciamo un quarantacinque un trentatré qualcosa
dai un'idea, anche schifosa...
ci facciamo un film!
lo so che ce l'hai un'idea.
anche due: se ne hai due insieme
ci facciamo un pastone,
venti puntate in televisione.
Dai che lo so che ce l'hai,
dai che la vendiamo, dai!
è il momento: non le ha nessuno,
fan tutti finta, son disperati,
tiran fuori bauli usati
con le idee degli anni venti
e dicon che son nuove e intelligenti.
e dai che ce l'hai...
io ne avevo una mia sai,
c'ho fatto sei libri,
è un po' logora ormai.
basta un'idea, una sola!
anche fatta di una sola parola...
ci facciamo una pubblicità:
"frizzevolissimevolmente"! eh? ti va?
Dai, se mi dai un'idea
poi diventi intellettuale
e dopo, anche senza idee,
basta che scrivi su un giornale
che non sei d'accordo
con le idee di qualcuno,
lui scrive che non è d'accordo con le tue,
e così sembra che abbiate delle idee tutti e due.
Dai, che ce l'hai un'idea...
e non quelle solite idee
che è tutto sbagliato, tutto da cambiare,
un'idea normale,
che si possa dire anche al telegiornale,
un'ideuzza, un'ideuncia, un'ideina,
un'idea piccina, anche cretina.
se domani me la vieni portare,
ti faccio trovare il contratto da firmare.
non ce l'hai un'idea anche usata?
preconfezionata? surgelata?
facciamo un revival, facciamo un remake.
ti faccio un'offerta, ti va?
Tu mi dai una mezza idea
e le facciam pubblicità
stampa, tivù e manifesti,
in tutta la città,
vedrai che nessuno si accorge
che ne manca metà.
(S. Benni)

Per ora ci sono le pietre. L'atra metà tocca a me, chissà se se ne accorgono...

sabato 20 aprile 2013

Patchwork

Pur avendo sperimentato tutta la gamma della così detta "hobbystica" non sono mai stata particolarmente abile nel cucito. Ho scoperto però che anche con il metallo è possibile dedicarsi a questa attività:
Aggiungi didascalia
Ottone e acciaio si uniscono fra loro come filo e tessuto; al posto dell'ago, trapano e pinze. E anche io so cucire!

PATCHWORK, girocollo in ottone con diverse patine e acciaio

sabato 30 marzo 2013

Buona Pasqua

Durante queste vacanze pasquali non ce ne siamo certo state con le mani in mano...


 E anche quest'anno festeggeremo con i piatti della nostra tradizione:



Ma ci sono anche altre novità. Si continua a lavorare sulle grandi agate per girocolli dai nomi di donna, stavolta da completare con orecchini semplicissimi:

VIOLA. Completo di girocollo e orecchini, in rame forgiato a mano con agate viola e ametitste lavanda




Ma anche su bellissime pietre, le "radici" di pietre preziose, che si declinano in forme sempre più primaverili:

CALLE. Orecchini in rame forgiato a mano con gocce in radice di smeraldo

Per orecchini leggerissimi, anche e formalmente importanti:

CALLE. Indossate.
p.s. Anche la modella, come gli orecchini e la pastiera, l'ho fatta io!

lunedì 11 marzo 2013

Soltanto una.

Una pietra. Grande. Liscia o venata, incastonata nel metallo. E una catenina con una chiusura particolare forgiata a mano. Nomi di donna per ogni pezzo. Tutti unici, proprio come le persone che li indossano.
MANUELA. Collana in rame forgiato a mano con agata color corallo

GIULIA. Collana in rame forgiata a mano con agata blu striata.



venerdì 1 marzo 2013

Forme

Durante il mese di febbraio la mia adorata reflex è stata in riparazione. 
Tralasciando gli improperi ai signori Canon che mi hanno sequestrato il mio giocattolo preferito, posso dire che questo mese di "pausa", non è trascorso invano. Sono nate moltissime "forme" in questo mese.
Forme naturali, che precisano percorsi già esplorati:

FOGLIA VERDE. Collana in rame ossidato e anticato forgiata a mano con agate verdi

e forme geometriche, che perseguono nuove, possibili strade:

MARTELLO. Orecchini in ottone satinato forgiato a mano con "oliva" di agata color ottanio
"águas de março". Anello in ottone satinato, anticato, ossidato e graffiato, interamente realizzato a mano



E poi ancora "riedizioni" di vecchi pezzi, per vedere come il tempo non sempre peggiora le cose:

"FRIDA". Completo di bracciale e orecchini in ottone forgiato a mano con cristalli e perle in ceramica viola e rosse


fino ad arrivare al punto che la forma la decide la pietra che stai incastonando:

LAMPO. Girocollo con ciondolo in rame forgiato a mano con agata striata rosso pompeiano catena in gross grain

giovedì 7 febbraio 2013

Variazioni

Adoro variare sul tema e difficilmente riesco a ripetere in modo pedissequo. Lo so, lo so che questa è la via che porta al virtuosismo; ma l'esigenza di seguire un pensiero laterale, modificando quello che ho fra le mani, ogni volta che mia ccingo a ripetere mi cattura.
Le migliori variazioni, forse, sono quelle dove "l'invenzione da zero" (ammesso che esista...), c'entra davvero poco. Sono quelle che precisano una forma nota, consueta, quasi abusata. E riescono a farne una cosa (quasi) nuova.
All'inizio l'interpretazione è minima:

"LE MIE FOGLIE". Orecchini in rame forgiato a mano con aventurina sfaccettata.
Poi, si fa via via più personale:

"QUASI UN CUORE". orecchini in rame forgiato a mano con vetro pressato viola



Fino a perdersi quasi del tutto mescolandosi con altre suggestioni:

"BRUCO". Collana in legno e rame forgiato a mano con perle in ceramica verde

lunedì 28 gennaio 2013

Un po' caso un po' causa


Gli anelli offrono possibilità di sperimentazione che altri tipi di monili non consentono. Innanzitutto sono pezzi unici: non due, come con gli orecchini, dove lavori con il terrore di non saper rifare l'altro uguale. Poi sono abbastanza "veloci" da realizzare, per lo meno rispetto a ornamenti come le collane dove si passano ore solo per fare tutti i nodini da orefice necessari. E infine sono sufficientemente piccoli da poter essere immersi in qualsiasi tipo di soluzione si voglia sperimentare per conferire loro quei disegni che, un paio di post or sono, sostenevo che solo il caso e "gli elementi" possono conferire loro.
Eppure ci sono dei momenti in cui si riesce a "guidare" il caso e a farlo diventare qualcosa di riconoscibile, qualcosa che si aveva in mente ma non si sapeva come ottenere, se non che per tentativi. E' in questo modo che è venuto fuori questo anello:

ONDA SU ONDA. Anello in rame forgiato a mano ossidato blu/satinato

Ed è così che, il caso, diventa causa.

sabato 26 gennaio 2013

Verderame

Uno dei monumenti più famosi di Napoli è il monastero di Santa chiara. Di fondazione angioina, il complesso è costituito da un'imponente chiesa a navata unica e da un insieme di chiostri di differente tipologia e profondità storica. Nel corso dei secoli gli interni della spoglia chiesa gotica si arricchirono di affreschi e stucchi barocchi che contribuirono a consolidare il monumento come una delle emergenze storiche di maggior rilievo nella città.
Il 4 agosto del 1943, però, i bombardamenti degli alleati colpirono la chiesa provocando un incendio devastante. Dopo due giorni, in cui le fiamme furono praticamente indomabili, della chiesa non rimasero che le mura perimetrali a incorniciare un pezzo di cielo


L'evento scosse così fortemente l'opinione pubblica che fu addirittura "cantato" in una delle più note canzoni napoletane e quando al termine del conflitto si decise del destino della chiesa, la scelta fu di ricostruirla "dov'era com'era".  
In verità, già allora, questo tipo di orientamento, nel campo del restauro, era considerato abbastanza "discutibile". Nel 1931, infatti, la "Carta di Atene" aveva previsto per casi del genere, scelte meno "storiciste"; la ricostruzione di quello che, a conti fatti, era un "falso storico", era sconsigliata a favore della conservazione di "quel che restava".
Ma in quel momento mezza europa era nelle condizioni della vecchia chiesa angioina.  Città meravigliose come Dresda, Varsavia, Colonia,  erano un cumulo di macerie fumanti. 

Ora se c'è una cosa che  contribuisce a determinare l'immagine della città è senza dubbio il suo centro storico, i suoi monumenti, le sue vie. Una cittadinanza privata di questo è costretta a vivere da "esule" nella sua stessa città perchè non riconosce più le facciate, le pietre che calpesta, le strade che la riportano a casa. 
Ed è per questo che anche grandissimi architetti, che certo non ignoravano le prescrizioni della carta del restauro, scelsero, in quel momento, di sanare la ferita della storia con un restauro stilistico.
Personalmente, pur essendo di diverso avviso, non sono mai riuscita a giudicare del tutto negativamente questa scelta, anche se le immense capriate binate del soffitto di Santa Chiara non sono frutto dei maestri d'ascia del XIV secolo ma di una betoniera.

Così la città riottenne quello che, all'epoca, era il suo tetto più alto. Ma non era un tetto qualsiasi, un tetto rosso ricoperto di coppi o una delle tante terrazze sul golfo oggi rigurgitanti di parabole e verande abusive. Era un tetto diverso, speciale, immediatamene riconoscibile e non soltanto per la sua altezza, ma per il suo colore; un tetto di rame ossidato, un macchia di verde acceso accanto alla traccia scura del decumano inferiore:


Sarà perchè anche io ho bisogno di riconoscere il mo pezzo di storia nelle cose, ma ho sempre amato il verderame, quel colore che ricorda un sesterzo ritrovato in fondo al mare, un vigneto d'estate, un paio di occhi belli.



Ottenere però artificialmente quel tipo di patina sul rame non è facile. Solitamente i metodi più comuni restituiscono un colore blu cobalto, bellissimo ma  che non riesce a conferire agli oggetti quella sorta di qualità "mnemonica" che ha il verderame.

Dopo vari tentativi, tutti rigorosamente falliti, un giorno che ormai non ci pensavo più ho aperto la mia "scatolina degli esperimenti" e l'ho trovata lì: la "verdigris", la patina verde del tetto-simbolo della mia città stampata su una fascia di rame dai bordi ondulati pronta da forgiare.

"VERDIGRIS". Anello in rame forgiato a mano con patina verde e cristallo swarovski color ottanio

venerdì 25 gennaio 2013

Materia


Una delle domande che mi fanno più frequentamente i miei alunni consiste nella differenza che esiste fra il colore "proprio" degli oggetti e quello "applicato". In buona sostanza perchè alcune cose sono pigmentate in un certo modo così, "naturalmente" ed altre invece vengono tinte.
Ovviamente questo quesito apre mille argomenti: dalle leggi del colore a quelle della chimica, dalla  percezione dell'occhio umano a cosa sia un pigmento. Ma sopratutto introduce ad una delle domande centrali che girano intorno all'arte: cosa è "caso" e cosa è "causa" e , se le due cose, possono coincidere.
Il rame, portato ad alte temperature come quelle che può raggingere un cannello da saldatura, si "colora". Diventa bruno e poi rosa e ancora verdastro, violaceo, blu. Sono colori che affiorano sulla superfice rossastra rendendola iridescente e quasi "disegnata" da una intenzionalità estetica che, però, è impossibile dirigere. E' solo il caso a decidere come diventerà quel pezzo di metallo. E nessuno potrà mai dipingerci sopra quello che solo il fuoco riesce a fare affiorare

"IRIDON". Anello a fascia in rame forgiato a mano, texturizzato a scalpello
 e "colorato" a fuoco




domenica 6 gennaio 2013

Sfide

Come scrivevo un anno fa, i primi giorni di gennaio sono sempre forieri di buoni propositi. Molti di quelli che avevo l'anno scorso sono andati in porto, altri no, come ho già spiegato; ma tutto ciò fa "parte del gioco", diciamo così.

Quest'anno vorrei che per me fosse un anno di "sfide". Vorrei provare non solo a fare cose che non ho mai fatto, ma sopratutto a ridare vita a progetti monchi o archiviati come dicevo qualche giorno fa con la bravissima Giada Creazioni.

L'utima volta che ho saldato era il 1986; frequentavo il liceo artistico e lavoravo a piccole sculture metalliche che saldavamo a stagno con un piccolo saldatore elettrico.
Ma stavolta, per quel che devo fare, mi serve la fiamma, il cannello. E anche un po' di coraggio. Ma il primo dei "buoni propositi" di quest' anno è proprio questo:

"IO VI SALDERO!". Proposito di anello in rame interamente forgiato a mano e regolabile. Due pezzi (ancora) da saldare.

mercoledì 2 gennaio 2013

Evoluzioni

Come ho già detto qualche tempo fa, non sono una grande bloggatrice. Ieri questo spazio ha compiuto un anno che, a giudicare dal suo "insuccesso", sembra passato invano. 
E invece sono successe un sacco di cose: ho imparato molto, ho tratto grande soddisfazione da quel che faccio e, mediante la  mia pagina facebook, ho raggiunto tante persone molte delle quali, amiche.
Ma sopratutto il mondo delle forme al quale mi sto rivolgendo in questo momento è mutato. Vorrei che il 2013 rappresentasse una svolta a favore di una sorta di "realismo magico" che, mi piacerebbe, potesse ammantare anche i miei ornamenti.
Buon Anno a tutti.
FOGLIA. Lamina di ottone anticato interamente lavorato a mano.