lunedì 23 gennaio 2012

Vintage

Tanti anni fa avevo una zia che si chiamava Elsa. Aveva una faccia slava con gli zigomi alti, portava i capelli tutti bianchi ed era stata maestra per quasi cinquant'anni. Non l'ho mai vista con indosso gioielli preziosi e pensandoci bene forse non ne possedeva affatto. Ma aveva una splendida bigiotteria che oggi si definirebbe "vintage" da me in buona parte ereditata, quando avevo sedici anni, assieme ad un cassettone sgangherato e ad un discreto quantitativo di libri che, forse, mi hanno cambiato la vita; uno su tutti "Saper vedere l'architettura", lo straordinario saggio di Bruno Zevi.
Ma non è stata minore l'influenza che i suoi ornamenti hanno prodotto su di me; me ne accorgo quando mi vengono in mente certe forme e certi colori. Forme e colori come questi:
orecchini "CUORE" in rame anticato, filagrana, cristalli e perle di fiume
che sembrano usciti direttamente dal suo cassettone che, oggi, è il mio.

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